Rieccoci!!
Seconda partecipazione, primo piazzamento! Se nel concorso Olio Capitale abbiamo preso il palo al primo tentativo, nel concorso organizzato da BioPress abbiamo marcato una rete bellissima.
Il concorso BioPress è un importantissimo contest che si tiene ogni anno in terra teutonica ed è indetto appunto da BioPress, magazine specializzato sul mondo biologico www.biopress.de
Beh, in soldoni il nostro olio Il Tradizionale si è classificato Primo nella categoria “fruttato medio” ricevendo dal panel esaminatore il punteggio più alto in assoluto!!!
Quì e quì i link all’articolo di Bio Press che descrive minuziosamente le operazioni di valutazione e la composizione del panel assaggiatore. E’ scritto in tedesco ma aprendolo con Google Chrome possiamo tradurlo in Italiano o in Inglese con un semplice click.
Al di là della soddisfazione personale e di un minimo di alimentazione dell’ego (facevamo la ruota come pavoni in verità eheheh) e di un titolo da mettere in bacheca, cosa significa davvero questo riconoscimento al nostro lavoro?
Se leggiamo attentamente quanto scritto nell’articolo, saltano agli occhi alcune cose:
1. L’olio Il Tradizionale ha vinto la categoria Fruttato medio ma ha ottenuto il punteggio più alto in assoluto, 8,67. Quindi il prodotto è eccellente, quanto di meglio testato ed assaggiato da un panel di professionisti internazionali.
2. Gli specialisti tedeschi consigliano ai propri followers di appurare la data di produzione dell’olio perché quella di scadenza è troppo vaga. Quindi invitano ad avere una conoscenza più diretta del produttore per andare oltre una semplice data buttata sull’etichetta della bottiglia.
3. I consumatori vengono informati che l’esigenza di test come questo nascono dalla necessità di andare ancora una volta, oltre l’etichetta della bottiglia. Evidentemente la fiducia riposta nel sistema di etichettatura è scarsa. Questo accade perché la legislazione non permette al produttore di aggiungere informazioni informative su ciò che verrà mangiato. E’ un paradosso? Si, per me lo è ma la legge quella è.
In sostanza il messaggio che mi arriva è:
“Sai davvero cosa compri? Conosci l’olio che è sulla tua tavola? Vuoi tutelarti come consumatore? Ecco come!”
A freddo quello che più apprezzo di tutto ciò, non è il risultato finale che ci ha visto trionfare ma l’inizio di una nuova era di educazione al consumo in un paese importante come la Germania. Non prendetemi per un ipocrita. Certo che sono arcifelice di aver vinto, ma il futuro non è un riconoscimento attaccato nel mio ufficio. Il futuro è la conoscenza della materia perché essa innesca automaticamente una seria tutela del consumatore oltre che vera soddisfazione per gli appassionati e last but not least, linfa vitale per chi produce alta qualità.
Poi se comprare una bottiglia d’olio a pochi euro ci sembra un affare soltanto perché sulla bottiglia c’è scritto Extravergine, va beh… scelta personale. Si è scelto di non scegliere perché una scelta è tale solo quando siamo nella condizione di farlo e per farlo dobbiamo conoscere le cose. Altrimenti siamo in balia degli eventi mai padroni del proprio destino e non credo sia una bella cosa quando parliamo di alimentazione e salute, nostra e soprattutto dei nostri figli.